I limiti di rumore in ufficio possono condizionare la produttività sul luogo di lavoro. Chi lavora in ufficio lo sa: il rumore è il nemico silenzioso della concentrazione. Non stiamo parlando solo di trapani o lavori in corso fuori dalla finestra, ma anche di telefoni che squillano in continuazione, tastiere che sembrano mitragliatrici, colleghi che parlano a voce alta o stampanti che partono all’improvviso. Tutto questo, alla lunga, stanca. E non poco.
Ci sono dei limiti precisi di rumore in ufficio? E, soprattutto, è possibile fare qualcosa per creare un ambiente in cui sia più facile concentrarsi, pensare e lavorare bene? La risposta è sì, ed ecco tutto quello che c’è da sapere (senza paroloni tecnici o tabelle complicate).
Limiti di rumore in ufficio: Quanto è troppo rumore?
In Italia, esiste una norma (il D.Lgs. 81/2008) che stabilisce i valori limite di esposizione al rumore nei luoghi di lavoro. In teoria, un ufficio dovrebbe rimanere sotto i 55 decibel (dB) per non essere considerato un ambiente rumoroso. In pratica? Basta una conversazione accesa tra due persone per superare quel limite.
Tanto per capirci:
- 30 dB = una stanza silenziosa
- 50-60 dB = normale conversazione
- 70 dB = traffico urbano
- 80 dB = aspirapolvere in funzione
Quindi sì, anche se sembra tutto “nella norma”, il limite di rumore in ufficio può comunque influenzare la produttività. E non poco.
Perché il rumore ci stanca così tanto?
Perché il cervello non riesce a ignorarlo. Quando stiamo lavorando a qualcosa che richiede attenzione (una mail importante, un report, un progetto da consegnare), ogni suono improvviso attiva una sorta di “allarme interno”. Ci interrompe, anche solo per un secondo, e ci costringe a ricominciare. Questo processo ripetuto decine di volte in una giornata ci rende più lenti, più irritabili e più affaticati.
Ecco perché molti parlano di benessere acustico in ufficio: non è solo una questione di comodità, ma anche di salute mentale e rendimento.
Limiti di rumore in ufficio: Cosa si può fare, nella pratica?
Ecco alcune soluzioni concrete (che non prevedono tappi nelle orecchie o il divieto di parlare) da tenere in mente per capire e risolvere i limiti di lavoro in ufficio:
- Pannelli fonoassorbenti: si montano a soffitto o a parete e assorbono parte del suono. Funzionano bene soprattutto negli open space.
- Divisori acustici tra le postazioni: non solo dividono visivamente lo spazio, ma riducono anche il rumore diretto tra colleghi.
- Moquette o tappeti tecnici: attenuano i rumori di passi, sedie e carrelli. E cambiano anche l’estetica dello spazio.
- Phone booth o cabine acustiche: sono spazi chiusi dove fare chiamate o video call senza disturbare (e senza essere disturbati).
- Regole chiare: non servono cartelli ovunque, ma basta mettersi d’accordo su qualche buona abitudine: usare le cuffie per le call, abbassare il tono di voce, non usare l’altoparlante del telefono. Piccole cose, grandi risultati.
E se l’ufficio è molto rumoroso?
Se si lavora in ambienti particolarmente affollati o rumorosi (pensa a coworking molto grandi o uffici con traffico esterno importante), si può pensare a un intervento di correzione acustica più strutturato. In questi casi, la consulenza di professionisti del settore può fare la differenza. Non si tratta solo di aggiungere elementi decorativi, ma di misurare l’eco, il riverbero, la propagazione del suono e intervenire in modo mirato.
Rumore e smart working: attenzione anche a casa
Infine, una parentesi: anche se lavori da casa, il rumore può essere un problema. Vicini chiassosi, lavori nel palazzo, bambini che giocano: tutto può influire. In questo caso, può essere utile isolare almeno una stanza, scegliere una porta che chiude bene e – se possibile – usare pannelli fonoassorbenti anche nel tuo studio domestico. Anche una libreria piena, una tenda pesante o una parete rivestita in legno possono fare la differenza.
Il rumore in ufficio non si vede, ma si sente. E incide molto più di quanto si pensi sulla qualità del lavoro. Sapere quali sono i limiti di rumore in ufficio per legge, ma soprattutto come migliorare l’ambiente acustico, è il primo passo per creare uno spazio davvero adatto al lavoro quotidiano. Non servono interventi complicati o costosi: spesso bastano poche modifiche ben pensate.
Perché un ambiente più silenzioso non è solo più piacevole. È anche più produttivo.